RIFLESSIONI O APPUNTI CHE FANNO RIFLETTERE (IN AGGIORNAMENTO CONTINUO…)

MY VEGGY STORY OVVERO COME E’ INIZIATO TUTTO QUESTO…


PERCHE’ QUESTO NOME?“Ho scelto questo nome perché penso che la vita sia un percorso, che subisce continuamente dei cambiamenti. In questo caso si parla di quei cambiamenti che molti di noi stanno avendo nel considerare gli altri animali non più come strumenti e cose da usare, bensì come esseri viventi e senzienti da rispettare, con cui convivere e ai quali lasciare la propria libertà che la natura stessa gli ha dato. Lo stesso vale anche per noi umani, che siamo parimenti degli animali, dei primati. Usarli per il nostro tornaconto è una enorme responsabilità, che nel 99% dei casi non viene tenuta in considerazione per via delle abitudini che ci vengono inculcate fin da bambini, dalla famiglia, dalle istituzioni, e dalla cultura in generale.Facciamo questo da sempre, e pensiamo che sia normale e giusto. Ma l’uomo ha fatto da sempre anche guerre, violenze di ogni tipo, assassini…ma non per questo è ritenuto giusto e normale.Pensiamo di essere predatori, quindi più forti degli altri animali, e giustificati a sopraffarli. Ma molto probabilmente anche io sono più forte del vicino di casa, che magari non mi sta nemmeno tanto simpatico, e questo dovrebbe giustificare il fatto che io possa fare di lui quello che voglio?Sono concetti sui quali si dovrebbe riflettere senza lasciarci convincere troppo da famiglia, amicizie e pubblicità…ma seguendo anche un po’ il nostro istinto.Spesso mi sono trovato a dover rispondere a domande del tipo: ma se non mangi animali non dovresti mangiare nemmeno le piante, perché anche loro soffrono. Senza entrare nei dettagli (di cui magari parlerò in un altro momento), ho risposto semplicemente cosi: ma tu tra un animale e una pianta chi uccideresti? Puntualmente o non ho avuto risposta oppure mi è stato detto che non avrebbero mai avuto il coraggio di uccidere un animale…chissà perché?”IL PASSATOQUALE E’ STATO IL TUO RAPPORTO CON GLI ALTRI ANIMALI NEL PASSATO?

(la pesca, la caccia e altre brutti giochi insegnati a noi bambini in famiglia)“bene o male il mio rapporto con gli altri animali è stato sin da piccolo come tutti gli altri bambini, un rapporto superficiale e di gioco. Principalmente tramandato dalla famiglia e dalla curiosità anche.
Nel mio caso, purtroppo avendo parenti pescatori e cacciatori, ho anche avuto a che fare con queste pratiche. Ma le vivevo come un gioco insieme ai miei cugini.
La caccia e la pesca ad esempio è nata dapprima accompagnando i miei parenti nei picnic, che poi però diventavano delle vere e proprie stragi di animali. I primi colpi li ho sparati su delle bottiglie di vetro e dei barattoli, con il fucile a piombini…poi anche agli uccelletti perchè si muovevano e quindi il gioco si faceva più difficile. Erano delle vere e proprie gare tra di noi…ma per fortuna, ho smesso quasi subito…”

(il caso chiarilli e il maiale scannato, una triste storia vissuta a 14 anni…)
“…poi a 14 anni sono stato testimone di un evento cosiddetto “tradizionale” che mi ha segnato la vita. Me lo ricordo perfettamente ancora oggi. L’uccisione del maiale…
Ho detto tradizionale perchè tutti lo hanno sempre ucciso in quel modo, barbaro. Il macellaio addetto ad ucciderlo si chiamava Chiarilli o Chiarill. Assomigliava a Primo Carnera, ma no era alto come lui. Corpulento con la faccia rude e naso schiacciato, rosso in viso e modi rozzi, bicchiere di vino sempre a portata di mano. Classico macellaio paesano insomma…
Noi altri, ragazzi e adulti eravamo tenuti a distanza (forse per motivi di sicurezza) intorno al cortile, anche se poi, considerato il modo in cui sarebbe stato ucciso il maiale, c’era poco di cui preoccuparsi.
Il maiale veniva tenuto in vita per un anno circa, il tempo di ingrassare per quel che serviva. Dopodichè nel periodo di natale, col freddo, veniva ucciso.
I maiali non sono sporchi in natura, ma si sporcano per come vengono tenuti dentro quei magazzini poco piu grandi di loro, a sdraiarsi sui loro escrementi o negli allevamenti intensivi sempre costipati e col minimo di spazio disponibile…
Quel giorno era un giorno di festa per noi…per il maiale invece solo un giorno di terrore e di agonia.
Chiarilli finito l’ultimo bicchiere di vino, afferra un grosso uncino d’acciaio, sarà stato lungo circa 50-60cm con un manico ad anello all’altra estremità per afferrarlo bene.
Attraversa il piazzaletto dirigendosi verso lo stanzino del maiale, apre la porta ed entra. Si sente uno strillo e poco dopo si vede Chiarilli che esce dalla porta trascinando con se il maiale che strilla impazzito dal dolore e gronda sangue. L’uncino d’acciaio gli è stato conficcato nella gola, lateralmente, sulla destra. Il troppo dolore non gli permette di resistere più di tanto alla forza di Chiarilli, per cui esce dalla sua casetta quasi subito. Ma la paura lo fa resistere. Punta le zampe sulla breccia per tirarsi indietro, ma scivola sul brecciolino.
Chiarilli lo porta piano piano verso il centro del piazzale.
Noi tutti intorno guardavamo allucinati la scena.
A quel punto Chiarill il macellaio, con la mano sinistra estrae dalla cintola un grosso coltello affilato e con forza e violenza inizia ad infilarlo nella gola di questo povero maiale. Sembrava impazzito e indemoniato!
Avrà infilato almeno 10 volte questo coltello nella gola di quel poveraccio, mentre noi assistevamo attoniti. Sembrava una scena da film horror. Il piazzale oramai era diventato una pozza di sangue. Tra strilli e dolore, poco dopo il maiale cadeva a terra esanime e dissanguato, poveraccio…
Ho saputo qualche anno dopo che questa pratica crudele non veniva più usata, finalmente era caduta quella che per anni veniva chiamata “tradizione”. La sorte degli altri maiali purtroppo però non era cambiata di molto. Al posto del coltello e dell’uncino veniva usata la pistola captiva, meno insanguinata ma altrettanto assassina…”IL VEGAN OSCURATO E TANTE ALTRE ABITUDINI…POI IL NULLA PER MOLTI ANNI
(non ho mai sentito parlare di vegetarismo in famiglia, ma ho scoperto che i miei genitori sapevano…)
“in seguito non mi sono più preoccupato di questo aspetto della vita. Ho pensato ad altro come molti ragazzi di quell’età…”
LA MIA STORIA INIZIA QUI…A 36 ANNI IL CAMBIAMENTO

(Connie, il coniglio mangiato la sera prima e lo scatto della contraddizione, ovvero come è iniziato tutto questo.)“…Poi a 36 anni il cambiamento. Come molte persone il primo animale si compra al negozio e io acquistai un coniglio, piuttosto piccolo, di circa 1 mese. E’ l’età a cui sono venduti di solito, appena svezzati. Era tenuto dal negoziante in una gabbietta insieme ad altri 10. Per l’allevatore e il negoziante nessuno dei 10 aveva un nome. Io invece il nome gliel’ho dato. Si chiamava Connie…una coniglietta tutta nera lucida, con le orecchie lunghe a penzoloni e devo dire che questa convivenza mi ha cambiato decisamente la vita…I primi periodi l’ho tenuta in casa, accudendola come mi consigliò il veterinario di zona, abbastanza esperto in animali esotici, poi, poco dopo, la misi sul terrazzo perché ho pensato che gli sarebbe servito uno spazio tutto per lei. Gli ho costruito una casetta di legno…insomma ho fatto tutto quello che serviva per farla stare al meglio. Ho anche messo delle tende grandi per ripararla da eventuali uccelli rapaci. Si perché i conigli essendo prede, vanno incontro a rischi diversi rispetto ai cani e ai gatti che sono per natura predatori…Mi ricordo che ero molto preoccupato per lei, per la sua incolumità…e fu proprio questa preoccupazione, penso, che fece scattare in me la contraddizione.Il giorno prima infatti acquistai della carne di coniglio alla macelleria vicino casa, per mangiarlo la sera. A quel tempo come ho già accennato, non avevo mai avuto animali in casa e non avevo la più pallida idea di cosa significasse il termine vegetarismo, tantomeno vegan. Mai sentiti per quello che ricordo.Quindi, proprio sul terrazzo di casa, mentre lavoravo per costruire ripari e protezioni per lei, mi sono ritrovato a ripensare a quel coniglio, poveraccio, che avevo mangiato la sera prima…questa associazione di pensieri mi fece riflettere immediatamente. Me lo ricordo bene quel momento. Mi scattò proprio dentro una sorta di sorpresa e subito dopo una cascata di domande e dissi tra me e me: “ma come è possibile che ieri ho mangiato pezzi di coniglio e oggi sto qui a preoccuparmi di lei?! E se ci fosse stata lei in quel piatto? Insomma domande di questo genere…e mi andai subito ad informare su internet, sulla macellazione dei conigli…come si può immaginare a quel punto usci fuori un mondo. Per fortuna i siti animalisti erano già pieni di informazioni, foto e video riguardanti questi argomenti.E di conseguenza dai conigli sono passato subito al considerare il resto degli altri animali uccisi per l’alimentazione umana. Il collegamento è stato scontato e immediato, come immediato è stato il mio cambiamento…nel non acquistare e mangiare più carne di nessun tipo ovviamente.Subito dopo ho capito che anche i pesci facevano la stessa fine, e tolsi anche quelli. In fondo non sono animali anche loro? Dovetti prendere più coraggio però, perché in famiglia era usuale pescare e dovetti fare un piccolo sforzo per dare la notizia ai miei genitori. Molto probabilmente anche in questo caso mi hanno aiutato i ricordi di quando da bambino andavo a pescare, e mi ricordo di pesci agonizzanti che si divincolavano e contorcevano dentro il cestino lasciato fuori dall’acqua o di quando dovevo togliere l’amo incastrato non tanto sulle labbra esterne, bensì dentro, nella parte interna dello stomaco e mi veniva in mente che quell’amo avrebbe strappato letteralmente le interiora…non sono bei ricordi sinceramente…”
——————————————————————————————————————-

IL PRESENTE

DALLA MORALE ALL’ETICA

-difendere il proprio animale “domestico” è un istinto morale, difendere i diritti di tutti gli altri animali è una questione etica…

-la contraddizione di chi possiede un cane ma poi mangia il maiale…

DAL VEGETARISMO AL VEGAN

-dopo 5 anni l’evoluzione continua. Dal volontariato animalaro all’attivismo animalista. Il ruolo di internet e delle associazioni nello sviluppo della coscienza attraverso l’informazione

NEL FRATTEMPO…CHIACCHIERATE TRA AMICI E PARENTI

-ne ho sentite di tutti i colori e l’ignoranza purtroppo la fa da padrone…

In tutti questi anni mi è capitato di parlare con molte persone di questa tematica, e purtroppo ne ho sentite di tutti i colori…dalla maggior parte delle persone viene presa con molta superficialità, ridendo spesso di questioni sulle quali ci sarebbe ben poco da ridere considerato come vengono trattati gli animali negli allevamenti, nei circhi, nelle stanze della scienza vivisettoria. Altri invece reagiscono in modo anche piuttosto forte. Secondo me hanno paura. Hanno paura di perdere qualcosa…e sicuramente c’è anche qualcosa da perdere, ma ne vale la pena vi assicuro. Si perde ma si guadagna anche. Togliersi la bistecca o il pesce che tanto piace alla maggior parte delle persone, come pure piaceva a me, non è facile, ma nemmeno impossibile, se si capisce “chi” si sta mangiando anziché “cosa”. Poi ci si abitua pure perché col tempo si perdono quei sapori e addirittura ad un certo punto si evitano quegli odori forti di carne e pesce bruciati, cotti…si ha proprio fastidio di sentire l’odore della carne cotta in tutte le sue varianti. E’ come quando si mangia una cosa dolce e subito dopo un’altra cosa meno dolce, la seconda sembra amara, perché il palato si è abituato a un sapore più forte. E in genere l’alimentazione della nostra società è viziata in questo senso. E tutto molto dolce o molto salato, insomma molto saporito. Basterebbe provare a mangiare un pezzo di carne o pesce senza condimento e senza cottura…chi li mangerebbe mai?! Questo dimostra palesemente che non siamo dei carnivori come molti  mi hanno detto. I carnivori non si stanno a preoccupare di cucinare la loro preda, prima di mangiarla!

-voi vegani siete strani…sembra veniate da un altro pianeta!

Spesso chi mi ha fatto questa domanda poi pone un’altra questione, cioè quella di considerare i vegetariani e soprattutto i vegani come degli estremisti. Sento spesso dire questa frase. Quindi se un vegano è più estremista di un vegetariano, vuol dire che chi mangia carne e pesce sta nel giusto? Mentre il vegano si allontana sempre di più da questa sorta di “giustizia” comportamentale…

Ma chi l’ha stabilito che mangiare pesce e carne (e suoi derivati) sia la cosa giusta da fare? Un potere divino? Una legge? O forse il proprio palato?

E’ ridicolo parlare in questi termini, soprattutto se si comprendono quali sono le motivazioni che hanno portato a tale scelta…come ho spiegato prima.

Oltretutto a chi mi chiama estremista rispondo: E’ più estremo uccidere un animale per mangiarlo o scegliere una strada alternativa, pur valida e senza sofferenza per nessuno?

-ma le proteine dove le prendete?

Le proteine stanno dappertutto. Anche quelle necessarie. Anzi forse direi che sono proprio quelle di origine animale, da evitare…considerate le ultime ricerche in campo scientifico di cui hanno parlato tutti i mass media negli ultimi mesi…

Le proteine servono a costruire muscoli. Vedo molte persone mangiare carne ma di muscoli pochini…

-ma voi vegetariani mangiate solo insalata?

Ovviamente no! Mica siamo erbivori!! Se non ci credete allora iniziate a frequentare di più i numerosi siti di ricette vegetariane e soprattutto vegane e troverete un mondo…ovviamente migliore…

-chi salveresti me o la gallina?

Gli rispondo con una domanda:

Chi salveresti me o te? Personalmente preferisco la collaborazione alla competizione…salviamo tutti!

-eccomi qua dopo 18 anni sono ancora vivo

-e tutto sommato sto anche meglio di prima. le influenze invernali sono quasi sparite…e i medicinali dal cassetto pure…

IL VEGAN OSCURO…E LE ETICHETTE COMODE

-a noi vegani nessuno ci crede…quello che diciamo è solo per difendere gli animali. Credono però ciecamente al proprio medico (che ci rema contro anche lui), spesso sapendo anche meno degli altri (l’aneddoto dei 2 endocrinologi e delle carenze di calcio), e alla pubblicità mass mediatica. Lavoro nella più grossa rete televisiva italiana…e posso dirvi che non è tutto oro quello che luccica.

SPECISMO

-lo specismo in tutte le sue forme. dal passato al presente un mondo di sfruttamento e sofferenza. l’uso della forza per sottomettere l’altro…il diverso, il più debole.

…e questa sarebbe umanità??

-gli altri animali sono semplicemente “diversi”. Anche tra gli umani ci sono diversità di razza, pensiero, sesso, etc, ma non per questo è giusto sottomettere l’uno all’altro.

E’ UNA QUESTIONE DI SOFFERENZA, EMPATIA…E DI RESPONSABLITA’

“Anche noi siamo animali”

-la sofferenza è una base comune a tutti. Anche la conquista dei diritti umani (razzismo, sessimo, schiavismo etc) spesso si è scontrata con l’empatia che l’uomo ha e ha avuto verso la sofferenza di chi è stato sfruttato e sottomesso.

Si può avere empatia per una macchina che si rompe?

-non ho mai visto nessuno piangere per la morte di una pianta.

Ne ho visti molti invece piangere per la morte del proprio amico animale. Perché allora ci si ostina a voler mettere le piante sullo stesso piano degli animali? E’ forse un modo per dire: o tutti o nessuno? Si sta forse cercando di proteggere la propria coscienza?

-non ho nemmeno mai visto due piante innamorarsi, o strillare di dolore, e nemmeno fare salti o gioire o magari scegliere un cibo dolce piuttosto che un altro più insipido…il gusto, il tatto, l’olfatto, l’udito, e la vista le piante non ce l’hanno e non hanno nemmeno un sistema nervoso complesso come quello animale…Di conseguenza non hanno nemmeno tutte quelle reazioni e relazioni che si instaurano tra questi per costituire una complessità organica e complessa (vi racconterò l’aneddoto del coniglio cieco psicologicamente sottomesso dall’altro, che si avvicinava dal lato dell’occhio cieco per farlo scappare, gli metteva paura perchè sapeva che da quella parte non ci vedeva. Bastava solo avvicinarsi e appena veniva percepito dal rumore…)

-questo non vuol dire non rispettare anche gli altri esseri viventi, ma se devo scegliere come alimentarmi, sicuramente scelgo dove creo meno sofferenza…quantomeno per come sono in grado di concepirla e sentirla. poi in futuro si vedrà

L’ATTIVISMO E LA CONTROPARTE

-sulla base della diversità non si può basare la superiorità.

Anche io sono diverso e più forte dell’anziano signore vicino di casa(e anche di quello del piano di sopra), quindi li posso sottomettere? voi che dite?

-lo sfruttamento è un problema che riguarda anche gli uomini…purtroppo…

-la priorità va data alle cause umane e non a quelle animali, che sono un problema secondario da non affrontare adesso. Quindi quando pensiamo agli animali? tra 1000 anni…o 10000 forse…

-chi ci rema contro e gli interessi economici di allevatori, circensi, vivisettori, cacciatori e tutti quelli che dallo sfruttamento animale ne traggono vantaggio…e anche bello grosso visti i finanziamenti milionari che ricevono.

-cosa vi stiamo togliendo…la bistecca e il palato. ma allora mangiare animali non è necessario per la salute umana? alla faccia della “necessità”

-l’ottenimento di risultati a favore della liberazione animale è un problema di rapporto di forze. E noi ne abbiamo poche, poi mettici i continui litigi tra associazioni e singoli….

-il movimento animalista dovrebbe essere unito perché la liberazione animale è fattor comune a tutte le forze in campo. Le diverse tattiche messe in gioco sono solo diverse per modalità e nessuna nell’immediato è in grado di cambiare lo stato di cose presenti.

-perché un Partito Animalista nelle istituzioni? Perché, una forza parlamentare in grado di ottenere leggi a favore dei diritti animali sarebbe un danno forse? In fondo anche molte leggi che regolano la vita degli umani sono state scritte migliorando le condizioni passate…(costituzione etc..).

DISCLAIMER:

Chiunque voglia utilizzare queste informazioni come spunto di riflessione, domande per interviste ad esperti o attivisti, faccia pure. Può usarle liberamente!!